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L'Immagine

LUX in FABULA

L'Immagine

La produzione e il consumo sociale di immagini, supportati dal diffuso impiego di mezzi multimediali, vive attualmente una fase parossistica. Da più parti sono stati segnalati le inquietudini e i rischi che tale fenomeno comporta. Giacché le informazioni e il sapere, sono sempre più veicolati dalle immagini, spesso colgono lo spettatore impreparato al compito della fruizione critica e dell’autonoma capacità di giudizio.

Compito tanto più necessario, quanto più la forza suggestiva e accattivante delle immagini è sfruttata per trasmettere persuasivi messaggi pubblicitari o, peggio, per l’ottenimento del consenso da parte di gruppi di potere.

Questi mirati abusi dei mezzi di espressione e comunicazione iconici si possono fronteggiare promuovendo quella che ci piace chiamare una generale alfabetizzazione multimediale, ovvero una diffusione popolare del sapere circa le modalità di funzionamento tecnico dalle origini e di composizione segnica di una fotografia come di un film, di un cartellone pubblicitario come di un documentario filmato.

E’ questo il fine culturale che l’Associazione Lux in Fabula contribuisce a perseguire con i suoi interventi nelle scuole, nelle biblioteche, nei musei, nei centri sociali, nei teatri e in varie altre attività. L’Associazione mira a sviluppare e diffondere le capacità di decodificazione e fruizione estetica dei messaggi iconici e, non ultimo, ad infondere la necessaria perizia per riconoscere i troppi subdoli contenuti che attraverso di essi vengono propinati.

Giovan Battista Della Porta, uno tra i primi studiosi ad interessarsi delle possibilità di rappresentazione visiva, nella seconda metà del 16° secolo presenta la camera oscura come una metafora dell’occhio umano. Capovolgendo la fisica medievale, che concepiva l’immagine come creazione dell’occhio, egli ne dimostrerà la passività. Ed è proprio questa passività l’origine dei pericoli sopra esposti. Tuttavia, nel gioco della lanterna magica il napoletano Della Porta proporrà un uso creativo di tale strumento.

In questa linea si inserisce il lavoro di Lux in Fabula: affrancarsi dalla manipolazione dando vita a libere e genuine espressioni dei propri sogni e desideri, come la creazione di immagini pittoriche in diapositive e gli apparecchi del precinema utilizzati dai partecipanti ai laboratori.

ragazza

Ideatore del nome Lux in Fabula, fondatore del gruppo all’indomani del terremoto dell’ottanta, e ideatore dello spettacolo/laboratorio è Claudio Correale. Lux sta per luce, foto, diapositiva proiettata nella favola come avveniva con i portatori di lanterna magica che nei secoli scorsi con i loro apparecchi per proiettare immagini dipinte su lastre di vetro viaggiavano attraverso l’Europa. Essi, come i cantastorie, i burattinai, i saltimbanchi o i venditori di lunari, si spingevano anche nei paesini più remoti, per mostrare i loro spettacoli realizzati con immagini meravigliose in ambienti oscurati. Iniziava così un processo di modificazione dell’immaginario collettivo: tutti potevano vivere lo stesso sogno. Nasceva quindi la civiltà delle immagini, oggi della comunicazione o società dell’informazione.

Le immagini proposte oggi negli audiovisivi in diaporama Lux in Fabula sono di genere astratto o surreale, spesso di origine pittorica ma su supporto fotografico. Favole di Rodari, Argilli e favole senza linguaggio verbale: musica e immagini. Famoso è Terra che narra del Rione Terra di Pozzuoli come metafora del nostro pianeta, o Aeris che illustra il contemporaneo violento intreccio vecchio/nuovo.